1. Cenni preliminari

1.1 Introduzione

Athanasius Kircher è un autore trascurato dagli studi musicologici nonostante abbia ricoperto un ruolo di primo piano nella musicografia del XVII secolo. Quasi trent’anni fa, nella rubrica “I libri” della Nuova Rivista Musicale Italiana, (5) Gino Stefani, recensendo il volume di Ulf Scharlau Athanasius Kircher (1601-1680) als Musikschriftsteller. Ein Beitrag zur Musikanschauung des Barock, Marburg, Görich & Weiershäuser, 1969, lodava il lavoro dello studioso tedesco soprattutto per la sua unicità: si trattava infatti del primo studio monografico su Kircher musicologo. Il recensore formulava inoltre l’augurio che l’imminente riedizione della Musurgia Universalis a cura dell’editore Olms di Hildesheim sortisse l’effetto di stimolare più profonde esplorazioni che si spingessero oltre “l’onesto manuale” di Scharlau.

Tale auspicio è rimasto sostanzialmente lettera morta.

Questo libro si propone di colmare almeno un aspetto di tale grave lacuna ed esaminerà per la prima volta nel dettaglio il contenuto dell’ottavo libro della Musurgia Universalis, nel quale è esposto un metodo di composizione automatica denominato musurgia mirifica, una delle parti più interessanti di tutta l’opera, sicuramente la meno conosciuta e la meno studiata, dire quella su cui, come vedremo, più di un commentatore ha lasciato correre la fantasia invece di esercitare il proprio spirito critico e d’indagine.

I primi due capitoli di questo libro fungono da approccio alla materia: il primo è una sorta d’introduzione generale alla figura di Kircher e alla Musurgia Universalis mentre il secondo esamina la struttura dell’ottavo libro, la genesi del metodo compositivo automatico kircheriano e la fortuna che esso riscosse presso i contemporanei. Nei capitoli successivi sono affrontate in progressione le varie sezioni in cui si articola la musurgia mirifica: soprattutto il quinto, sesto, settimo e ottavo capitolo vertono sulla parte più specificamente compositiva del metodo. Particolarmente da rilevare il contenuto delle sezioni 6.5 e 7.2 dove viene esposto il risultato, assolutamente originale, di un lungo lavoro di analisi della struttura musicale degli strumenti compositivi kircheriani.

Chiude il libro un’ampia Appendice, elemento essenziale di tutto il lavoro: essa ospita, accanto a vari esempi musicali, la trascrizione integrale delle quasi cinquanta tavole si cui si basa il metodo compositivo di Athanasius Kircher.